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Per gli italiani, l’AI migliora la sicurezza sul lavoro e il benessere lavorativo, ma per molti ci sono ancora dubbi

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L’Intelligenza Artificiale sul lavoro è un argomento controverso: diverse persone dicono che potrebbe essere pericolosa per via di questioni etiche e morali. Molte altre persone invece, come dimostrato da uno studio condotto da Tesya in collaborazione con AstraRicerche in diversi paesi europei tra cui l’Italia, ritengono che l’AI possa migliorare la sicurezza sul lavoro e aumentare l’equilibrio tra la vita lavorativa e la vita privata, migliorando così la qualità della vita dei lavoratori.

AI, lavoro e sicurezza: la transizione verso il futuro

AI e sicurezza sul lavoro

Secondo i risultati della ricerca, gli italiani sono favorevoli all’adozione dell’AI sul lavoro, a patto che questa sia etica e ne migliori la sicurezza. Per il 59% degli italiani presi a campione, l’AI permetterà di avere più sicurezza sul lavoro, diminuendo i possibili rischi dovuti a lavori manuali e simili.

Inoltre, il 62% pensa che l’AI sia perfettamente in grado di comandare sistemi industriali molto complessi, riducendo gli infortuni sul lavoro. Stessa percentuale è quella di coloro che credono che l’AI renderà i macchinari più efficienti, duraturi e sicuri. Infine, per il 44% degli italiani presi a campione, l’AI permetterà di avere meno ore di lavoro e più tempo per la propria vita privata.

Cosimo Finzi, Direttore di AstraRicerche, ha dichiarato quanto segue: “Un aspetto fondamentale che viene sottolineato dallo studio è la richiesta di un’Intelligenza Artificiale “buona“. I rispondenti auspicano un’AI eticamente corretta, socialmente utile e che porti conseguenze positive nel mondo del lavoro. Questa domanda di etica e responsabilità sociale si inserisce perfettamente nel contesto attuale, caratterizzato da una crescente attenzione di cittadini e consumatori verso le tematiche ESG. Le imprese, oggi, si interrogano maggiormente sull’impatto delle proprie operazioni e l’adozione di pratiche di sostenibilità sociale comincia a diffondersi a più livelli.”

Secondo una ricerca, l'AI migliorerà la sicurezza sul lavoro

AI ed etica del lavoro

Nonostante delle buone percentuali per quanto riguarda la conoscenza delle varie possibilità che l’Intelligenza Artificiale offre, un italiano su tre ha dei dubbi su questa tecnologia. Ritengono infatti che l’AI arrecherà danni e problemi.

Rilevante è dunque il fatto che circa tre persone su quattro, precisamente il 73%, ritengano che le decisioni cruciali e importanti debbano ancora essere prese da umani e non da algoritmi che, sempre secondo questo campione, devono essere relegati solamente a ruoli di supporto e non strategici.

Ancora Finzi dichiara a riguardo: “I risultati evidenziano che ci troviamo in una fase di transizione cruciale. Da un lato, emergono chiaramente le percezioni positive: le potenzialità dell’AI sono ampiamente riconosciute, con particolare enfasi sui miglioramenti nei livelli di innovazione e di servizio, senza dimenticare le opportunità di risparmio economico e di tempo-lavoro. Dall’altro lato, però, non mancano sentimenti di timore e percezione di rischio, soprattutto in ambito professionale. Questi sentimenti sono del tutto comprensibili e devono essere accolti e ascoltati. La storia ci insegna che ogni grande rivoluzione tecnologica porta con sé un mix di entusiasmo e apprensione, e l’AI non fa eccezione.”

I possibili cambiamenti del mondo del lavoro

L’ultima incognita della ricerca è dovuta al possibile impatto che l’AI avrà sul mondo del lavoro e sulle tipologie di mansioni che verranno modificate. Per il 43% degli italiani presi a campione ci sarà un aumento dei lavori qualificati, mentre circa una persona su tre ritiene che i posti di lavoro non qualificati diminuiranno con l’avvento di questa tecnologia.

Anche sul lato formazione circa un terzo degli italiani esaminati ritiene che l’AI possa diventare un valido strumento per riqualificarsi e migliorare le proprie prospettive lavorative.

Infine, Cosimo Finzi dichiara in conclusione: “In ultima istanza, l’Intelligenza Artificiale offre opportunità straordinarie, ma il suo impatto deve essere gestito con attenzione, etica e sensibilità sociale. Solo così potremo garantire che i benefici derivanti da questa tecnologia siano equamente distribuiti e non acuiscano, invece, i gap attualmente esistenti.”

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