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L’accordo tra NVIDIA e Arm a rischio a causa dell’antitrust britannica

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L’acquisizione da 40 miliardi di dollari proposta da NVIDIA ad Arm sta incontrato ulteriori ostacoli normativi e potrebbe essere a rischio dopo l’annuncio da parte del Competition and Markets Authority (CMA), che accordo potrebbe portare a “significativi problemi di concorrenza”.

La CMA ha inviato una revisione dei suoi risultati al Segretario di Stato britannico per il digitale, Oliver Dowden, dichiarando che Nvidia potrebbe soffocare la concorrenza riducendo l’accesso a Arm ai competitor e “pregiudicando l’interoperabilità tra i prodotti correlati”, con un potenziale impatto sul data center, mercato del software e dei giochi.

Andrea Coscelli, amministratore delegato della CMA, ha dichiarato in un comunicato stampa: “Siamo preoccupati che NVIDIA che controlla Arm possa creare problemi reali ai rivali di NVIDIA limitando il loro accesso alle tecnologie chiave e, in definitiva, soffocando l’innovazione in una serie di importanti e mercati in crescita. Questo potrebbe finire con i consumatori che perdono nuovi prodotti o che i prezzi salgono“.

“Il settore della tecnologia dei chip vale miliardi ed è vitale per i prodotti su cui le aziende e i consumatori fanno affidamento ogni giorno. Ciò include l’elaborazione dei dati critici e la tecnologia dei data center che supporta le imprese digitali in tutta l’economia e il futuro sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale che saranno importanti per i settori in crescita come la robotica e le auto a guida autonoma”.

NVIDIA e Arm, l’accordo è messo a rischio da diversi fronti

La notizia significa che NVIDIA sarà impegnata in un conflitto su due fronti con la CMA, visto che all’inizio di questo mese ha pubblicato un rapporto in cui affermava che le basi dell’acquisizione “contengono implicazioni preoccupanti per la sicurezza nazionale, con il paese che ora è incline a bloccare l’accordo”.

NVIDIA Arm accordo rischio

L’accordo, in cui NVIDIA acquisirebbe Arm dalla giapponese SoftBank Group Corp., ha anche incontrato ostacoli normativi in ​​Cina, Stati Uniti ed Europa, insieme alle preoccupazioni di rivali e clienti, tra cui Google e Qualcomm, per quanto riguarda il potenziale controllo di Nvidia sui principali microprocessori.

I termini dell’acquisizione prevedono che l’accordo venga concluso entro il prossimo marzo 2022, 18 mesi dopo l’annuncio dello scorso settembre, ma ill CFO di Nvidia Colette Kress ha ammesso che “le discussioni con i regolatori stanno richiedendo più tempo di quanto inizialmente preventivato“.

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