Per Wikipedia un digital twin è “la rappresentazione virtuale di un’entità fisica, vivente o non vivente, di una persona o di un sistema anche complesso connessa a una parte fisica e con la quale può scambiare dati e informazioni, sia in modalità sincrona (in tempo reale), che asincrona (in tempi successivi)“.
In termini meno formali, una copia digitale perfetta; un gemello. E a cosa serve questo gemello? O, ancora, chi ha bisogno di questo gemello digitale (digital twin)?
Semplificando, potremmo dire che serve per tutto e a tutti; in un’azienda, infatti, un gemello digitale può tornare utile per simulare nuove strategie di pianificazione e produzione. Oppure, per ristrutturare la disposizione degli ambienti di lavoro.
Hexagon: il partner per creare il tuo digital twin
Settimana scorsa si è tenuta la prima tappa italiana di Hexagon Live, l’evento di Hexagon dedicato all’Innovazione Sostenibile e alla Trasformazione Digitale. “Make Data, Make Sense” è stato il motto della due giorni ospitata dall’Autodromo di Monza. Un motto che ben definisce la missione di Hexagon e il suo percorso circolare: si parte dalla realtà – e quindi dalla raccolta di dati attraverso sensori, robot e software – per arrivare alla creazione di un gemello digitale che, a sua volta, servirà a migliorare la realtà.
A prima vista può sembrare che un digital twin abbia come obiettivo solo le grandi aziende, i centri di produzione e i data center. In realtà è un’impressione sbagliata. Perché la visione di Hexagon che ci è stata trasmessa durante Hexagon Live è che il digital twin serve invece un po’ a tutti.
Prendiamo ad esempio Leonardo e il suo progetto NEMESI, che sta per New Engineering & Manufacturing Enhanced System Innovation. L’idea di base è prendere i siti produttivi di Pomigliano d’Arco e di Nola, situati nella provincia di Napoli e dedicati alle aerostrutture, per trasformarli in smart factory. Il compito non è per niente facile, perché i processi di produzione devono essere certificati. Non è sufficiente garantire solo la sicurezza del velivolo ma va garantita anche per l’intero processo.
Per fare tutto questo si ricorre a un gemello digitale dell’aerostruttura e della produzione per ridurre tempi e costi di progettazione. Ovviamente, questo non basta. Il progetto NEMESI ha anche il compito di aiutare i dipendenti di Leonardo ad acquisire nuove competenze per migliorare l’interazione tra individuo e macchina.
Il gemello digitale, inoltre, è un valido aiuto anche nella ricerca.
Prendete ad esempio il CERN. Il Large Hadron Collider è composto da oltre 100 milioni di elementi. Tutti questi elementi sono stati mappati per creare il gemello digitale dell’acceleratore di particelle più conosciuto del mondo: una macchina sofisticata che richiede continua manutenzione e che genera 3,5 TB di dati al giorno.
Ora immaginiamo di avere un piccolo problema all’LHC. Come è possibile trovarlo senza sensori? È come è possibile sistemarlo senza una mappa che ci dice com’è fatto? Quali sono le dipendenze in gioco?
Ma ci sono anche gemelli digitali di cose molto più piccole, come ad esempio un’auto di Formula 1. Redbull Racing, infatti, sfrutta un gemello digitale dell’automobile in pista per migliorarla costantemente.
Oppure ci sono gemelli digitali ancora più grandi, come intere città. Genova, ad esempio, sta lavorando al suo digital twin con l’obiettivo di migliorare i servizi al cittadino, ma anche per fornire ai turisti più informazioni di carattere storico, inclusa una riproduzione anche del sottosuolo che aiuta a capire meglio cosa c’era in passato e l’evoluzione urbana.
E poi ci sono i digital twin di grandi infrastrutture; come i ponti. Prima di costruirle si effettua una copia digitale dell’area in cui saranno posizionate per migliorarne prima la progettazione e poi la costruzione. Ci sono poi digital twin che aiutano a migliorare la gestione dell’energia abbracciando i principi di sostenibilità che ormai le aziende sono chiamate a rispettare.
Ecco perché il digital twin serve un po’ a tutti: perché, come ci ha insegnato Hexagon, c’è sempre qualcosa che può essere creata/migliorata/ottimizzata sfruttando bene le risorse, grazie a un gemello digitale.